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Adozione per le coppie omosessuali in Svizzera? La decisione al Consiglio Nazionale

La mozione “Diritto in materia di adozione: pari opportunità per tutte le famiglie”, presentata dalla Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati, sulla spinta di una petizione inoltrata da associazioni di gay e lesbiche, è stata accettata. Il testo prevede la concessione del diritto di adozione a tutte le persone ritenute idonee, indipendentemente dal loro stato civile o dalle loro preferenze sessuali. Questo permetterebbe anche alle coppie “in unione domestica registrata” di adottare un bambino (soprattutto nel caso si tratti del figlio del proprio partner), cosa che non era prevista nella legge sulle unioni registrate entrata in vigore nel 2007.

La decisione spetta ora al Nazionale, dunque, e tutta la comunità LGBT spera in un riscontro positivo, sebbene le premesse non siano delle migliori. Infatti, pare che la socialista Simonetta Sommaruga abbia espresso delle perplessità riguardo un diritto generalizzato di adozione alle coppie gay. È un peccato notare come la causa omosessuale stia a cuore al PS solo quando si tratta di scattare qualche foto con esponenti di Pink Cross, mentre quando uno dei più importanti membri del partito ha realmente la possibilità di fare qualcosa preferisce tirarsi indietro. E pensare che sul sito della sezione ticinese del Partito Socialista l’obbiettivo numero 232 del programma riguarda il diritto di adozione senza discriminazioni concernenti l’orientamento sessuale!

Ricordo alla signora Sommaruga che esistono centinaia di studi a sostegno dell’adozione di figli da parte di famiglie omosessuali (ad esempio quelli condotti dall’American Psychological Association e dall’American Academy of Pediatrics) e che le cosiddette “famiglie arcobaleno” sono già una realtà in possesso di pieni diritti in Spagna e Portogallo, senza grandi sconvolgimenti politici e sociali. Infine, nel caso i suoi timori fossero legati a qualche diceria, le rammento che i genitori gay non crescono solo figli gay, così come genitori eterosessuali non generano solo figli eterosessuali, quindi non si deve preoccupare per una futura rivoluzione arcobaleno in Svizzera (la comunità LGBT non ha intenzione di conquistare il nostro paese).

Ritornando all’argomento principale di questo articolo, desidero esprimere, a nome mio e del Partito Comunista, il più totale appoggio a questa mozione, che ritengo un importante punto di svolta in materia di diritti civili in Svizzera. Ricordo, inoltre, che al momento alle coppie omosessuali registrate non è nemmeno permesso concepire un figlio tramite la fecondazione in vitro, così come adottare lo stesso cognome e definirsi “sposato” in un documento ufficiale. Credo quindi che questa importante decisione, ora nelle mani del Nazionale, potrebbe favorire altri cambiamenti che porteranno alla fine il riconoscimento degli stessi diritti per tutti i cittadini svizzeri, indipendentemente dal loro orientamento sessuale.

Linda Vanina, responsabile “Diritti civili e pari opportunità” per il Partito Comunista

1 Comment


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    Patrizio ha detto:

    Non sono d’accordo con tale iniziativa per diverse ragioni sia sociale, filosofiche che etiche. Dobbiamo fare un salto in avanti oltre i “soliti” preconcetti che TUTTO quello che la borghesia e non solo reputava immorale debba essere legalizzato. Pensare oltre i propri limiti non vuol dire accettare tutto quello che prima non era accettato, ma riconoscerne le profonde motivazioni sia negative che positive.

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