Premi di cassa malati: verdi, comunisti e leghisti in piazza; i socialisti boicottano

La prevista riduzione di poco meno dell’1% dei premi di cassa malati in Ticino non è sufficiente, dicono i Verdi. “E’ anzi una solenne presa per i fondelli dei cittadini, dopo l’aumento di oltre il 6% dello scorso anno e le false promesse di allora” aggiunge invece il comunicato stampa dei Comunisti che hanno risposto presente all’appello lanciato unilateralmente degli ecologisti per una manifestazione di protesta ieri sabato 8 ottobre 2011 alle ore 15 in piazza a Bellinzona. Esattamente un anno prima si era già scesi in piazza, ma le promesse sono state disattese: nonostante il leggerissimo calo dei costi previsto per quest’anno in Ticino, a livello nazionale si continua a salire e sempre più famiglie non riescono a pagare la copertura assicurativa.

PS e Verdi se le danno…

Il coordinatore dei Verdi

Alla manifestazione promossa da Sergio Savoia, coordinatore del partito ecologista, ha subito aderito il Partito Comunista, l’associazione “Giù le mani dall’Officina” (che riunisce gli operai dello sciopero del 2008 e i loro simpatizzanti), la Lega dei Ticinesi e altre realtà. Mancava all’appello invece il Partito Socialista: un’assenza che politicamente pesa come un macigno! Il partito retto da Fabio Pedrina e Pelin Kandemir Bordoli (ma che forse è in realtà ancora diretto dietro le quinte dal consigliere di Stato Manuele Bertoli) informa che “il PS alla propaganda preelettorale dei Verdi in cerca di voti preferisce il lavoro concreto. Sabato prossimo (ieri, ndr), giornata nazionale di raccolta firme per la cassa malati pubblica nazionale, i socialisti saranno nelle diverse strade e piazze del cantone a raccogliere firme per questa risposta politica seria alle preoccupazioni dei cittadini”.

E se il PS dice No, anche i sindacati dicono lo stesso: da UNIA alla VPOD i vertici delle organizzazioni dei salariati non figureranno fra gli aderenti, a differenza dello scorso anno. Se pensiamo però chi sono coloro che controllano questi sindacati la decisione non ci stupisce: in UNIA abbiamo Saverio Lurati e Igor Cima che sono pure dirigenti del PS, nella VPOD il segretario è Raoul Ghisletta esponente di spicco dei socialisti e tanti altri funzionari sono legati  quel ben preciso partito. Pure l’Associazione delle Consumatrici (ACSI) si è tirata indietro, adducendo la medesima ragione dei socialisti: “preferiamo far firmare l’iniaziativa per una cassa unica”. Ma anche in piazza si firmava per l’iniziativa e una fra le più attive in giro coi formulari era la candidata ecologista di punta Greta Gysin.

La reazione di Savoia nei confronti della Direzione PS è stata durissima: “Si tratta di una decisione scandalosa che offende la migliore tradizione di lotta della sinistra: per odio ideologico e per tattica elettorale, la dirigenza PS rinuncia a una battaglia storica della sinistra. In sostanza prima viene l’avversione verso il nemico politico, poi i bisogni dei cittadini. L’imbarazzo della dirigenza è evidente: il vertice del partito non riesce neppure a dire la verità sui motivi della sua non partecipazione. Quella di volersi concentrare sulla raccolta delle firme per la cassa malati pubblica federale è una scusa patetica sia perché anche i Verdi sostengono questa iniziativa, sia perché una manifestazione è il posto ideale per raccogliere firme”. Ma l’ordine della Direzione PS non è stato seguito da alcuni compagni: l’ex-segretario della VPOD ed ex-deputato PS Graziano Pestoni era in piazza con Claudio Tettamenti, consigliere comunale per il PS a Bellinzona e ai microfoni è intervenuto il deputato PS Bruno Cereghetti, cosa che creerà certamente una ulteriore spaccatura ai piani alti del Partito Socialista.

I comunisti fra i due litiganti

Si poteva pensare che il Partito Comunista, che alle prossime elezioni federali corre con una propria lista ma congiunta con quella del PS, seguisse anch’esso la linea tracciata dai cugini socialisti (e ieri in piazza si era sparsa la voce secondo cui il PS avesse tentato di far desistere il PC a presenziare). Invece non è stato il caso. In piazza vi era il coordinatore della Gioventù Comunista Aris Della Fontana, il consigliere comunale di Losone e coordinatore del sindacato degli studenti Mattia Tagliaferri, i candidati comunisti al Consiglio Nazionale Alessandro Lucchini e Sebastian Pabst e altri militanti soprattutto giovani. Da noi interpellato il segretario dei comunisti ticinesi Massimiliano Ay conferma l’adesione alla manifestazione promossa da Savoia e ripete che il suo Partito è indipendente e costruisce alleanze con chi porta avanti rivendicazioni condivise.

Anche se c’è la Lega dei Ticinesi in piazza, domandiamo? “Il problema delle casse malati – risponde Ay – è reale e c’è senza alcun dubbio di che indignarsi; il Partito Comunista sarà per questo sempre in piazza con chiunque lo vorrà ma naturalmente poi ognuno ha le sue idee su come uscire da questa situazione”.

Cosa rispondono i comunisti ai socialisti che preferiscono raccogliere le firme per la loro iniziativa popolare? “Certamente non basta essere in piazza oggi per risolvere il problema delle casse malati, ma è tradizione dei comunisti estendere le forme di lotta, non limitarle: quindi siamo qui per far sentire alla casta politica la nostra voce arrabbiata, ma firmeremo anche l’iniziativa socialista, le due cose infatti non si eslcudono”. L’iniziativa per una cassa unica tuttavia non è esente da critiche, per il Partito Comunista è infatti solo un primo passo: “noi comunisti riteniamo che la vera sfida sarà quella di finalmente avere dei premi proporzionali al reddito”.

Il segretario del Partito Comunista

Ay in piazza ha preso la parola dopo Sergio Savoia (Verdi) e Michele Guerra (Lega) e ha eslcamato: “non solo è sbagliato che vi siano dei privati che lucrano sulla salute delle persone, ma è altrettanto indecente che un milionario paghi lo stesso importo di un operaio che fatica a tirare la fine del mese”! Il comunista in piena foga ha poi tirato una frecciatina ai vertici socialisti suscitando applausi scroscianti dalla piazza: “siamo di fronte proprio a una casta politica che non vuole avere il coraggio politico di intervenire con forza contro i kassamalatari – e scusate se utilizzo un termine leghista, ma i kassamalatari esistono – privati che speculano sulla salute degli esseri umani”. Il riferimento era evidentemente al comunicato del PS che aveva contestato a Savoia di parlare come Giuliano Bignasca usando un termine inappropriato come kassamalatari.

Ay ha infine concluso con una nota anti-capitalista che è stata apprezzata soprattutto dalla base verde: “ci sono certi ambiti in cui la parola mercato o la parola concorrenza devono essere considerate delle bestemmie! La nostra salute, l’acqua, l’energia, ecc. sono ambiti troppo importanti per lasciarli in balia del mercato e dei profitti!”.

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