La Mesolcina che non vuole perdere il treno: a breve forse un’iniziativa popolare!


Janosch Schnider (Partito del Lavoro) è partigiano della ferrovia Bellinzona-Mesocco

In Val Mesolcina, purtroppo, non c’è mai fine al peggio. Lo dice il Partito del Lavoro dei Grigioni (PdL) che attraverso una lettera aperta firmata da Janosch Schnider afferma: “è di pochi giorni fa la triste notizia secondo cui l’ultimo residuo di quella che fu la ferrovia Bellinzona-Mesocco dovrà essere definitivamente smantellato, privando così la nostra valle di un infrastruttura che, resistendo grazie al lodevole impegno della Società Esercizio Ferroviario Turistico (SEFT), rappresentava un piccolo fiore all’occhiello della nostra comunità”.

Il giovane comunista non le manda certo a dire, il comunicato di Schnider infatti continua severo: si tratterebbe – spiega – dell’ennesimo tassello di un progetto politico ben preciso deciso a Coira e a Berna per impedire lo sviluppo della regione di valle: “siamo una periferia destinata a morire di vecchiaia, per cui la tattica è quella di staccare la spina pian piano. Non si preoccupano nemmeno di farlo in silenzio, perché tanto la politica mesolcinese accetta tutto incondizionatamente, dorme, tace e acconsente. La Regione Mesolcina naturalmente non apre bocca: e chi l’ha mai sentita? Evidentemente quando gli onorevoli non fiutano la possibilità di mettere qualcosa in tasca non si muovono. Stesso discorso per i deputati mesolcinesi al Gran Consiglio Retico: quanti ricordano come si chiamano? Che fanno? Insomma: come nel caso della Alice Allison di Grono, denunciato a più riprese dal PdL (vedi articolo), dalla politica nostrana si è potuto registrare soltanto un silenzio di tomba”!

Secondo il giovane partito progressista la ferrovia Bellinzona-Mesocco è “un’ottima struttura a vocazione turistica”. Ma il santo vale davvero la candela, verrebbe da chiedersi? Per i comunisti mesolcinesi non ci sono dubbi: “gli estremi per puntare i piedi e chiedere rispetto sono serviti su un piatto d’argento: la concessione per il traffico passeggeri scade nel 2013, mentre quella per le infrastrutture nel 2020. Sarebbe la prima volta in Svizzera che il Consiglio Federale stralcia una concessione ferroviaria in Svizzera”. Insomma non ci si dà per vinti e il processo di valorizzazione della comunità di valle anche attraverso la ferrovia non cessa.

Oltre a una questione inerente lo sviluppo economico della regione e l’estensione del trasporto pubblico il PdL grigionese, va oltre e ammette che se ha preso vita in Mesolcina la necessità di lanciare un nuovo partito è anche perché “questa prassi politica del «tacere ed acconsentire» e della partitocrazia monolitica e immobile deve finire”.

Non si tratta solo di parole: l’attivissimo consigliere comunale roveredano 18enne Mattia Antognini, anche lui membro del Partito del Lavoro ed eletto sulla lista unitaria Giovani di Sinistra, ha già in serbo un’altra interpellanza al Municipio di Roveredo: è infatti quest’ultimo a giocare un ruolo centrale nel dibattito politico. Il progetto di “ricucitura” del capoluogo mesolcinese che prevede la costruzione di una circonvallazione e lo smantellamento dell’autostrada A13 che spacca a metà il paese sarà infatti, con ogni probabilità, la tomba del progetto ferroviario di chi vorrebbe far risuscitare la vecchia linea Bellinzona-Mesocco. Pare che nessuno nell’élite politica locale, però, se ne sia accorto e di conseguenza abbia sentito il bisogno di informare la popolazione. Proprio per questo il PdL potrebbe valutare il lancio di un’iniziativa popolare generica presso la Regione Mesolcina “allo scopo di salvare e rivalorizzare un pezzo della nostra storia. Perché noi di perdere il treno ne abbiamo abbastanza”.

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