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Per una scuola denuclearizzata!

L’interpellanza che chiede una maggiore attenzione nelle scuole al tema del nucleare, in relazione soprattutto ai recenti fatti di Fukushima – inoltrata nelle scorse ore al Consiglio di Stato dal neodeputato PC-MpS Matteo Pronzini, da Ivan Cozzaglio e da Roberto Malacrida (entrambi PS) – si può senz’altro interpretare come primo segno positivo del rinnovo dei poteri cantonali. Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA), aderente al gruppo di coordinamento antinucleare, aveva già denunciato – in occasione della manifestazione anti-nucleare del 19 marzo scorso – l’operato di quegli insegnanti di scienze sperimentali che, senza alcun ritegno per quanto subito dal popolo giapponese, sono soliti banalizzare i fatti, cercando di propagandare soprattutto fra i liceali di curricolo scientifico le tesi pro-nucleare. Un tale insegnamento, infatti, anche se mascherato da scientificità, è un atto vergognosamente fazioso e dettato dagli interessi economici e politici di chi controlla il mercato energetico, preoccupato che la nuova generazione di scienziati sia già istruita a servirli.
Dal sindacato arriva inoltre il sostegno alla iniziativa parlamentare che chiede la revisione parziale della Costituzione Cantonale, allo scopo di di rinunciare formalmente all’atomo.

In relazione a ciò il SISA promuoverà nei prossimi giorni un campagna di sensibilizzazione nelle scuole, diffondendo tra gli studenti e i docenti il concetto di scuola denuclearizzata e invitando gli interessati a presenziare alla manifestazione nazionale prevista per il prossimo 22 maggio a Beznau, contro nuove centrali atomiche e per l’uscita della Svizzera dal nucleare. In questo modo, una volta tanto, i giovani in formazione potranno avere un approccio differente dal solito nei confronti dell’energia nucleare: diverso dalla solita visita alle centrali, dove gli addetti in loco non sono soliti fornire uno sguardo critico – ma chissà mai perché? – verso questa pericolosa fonte di energia.

Tale presa di posizione si inserisce nel solco di una serie di iniziative del SISA in favore di una maggior consapevolezza presso i giovani in merito alle problematiche legate all’energia e alla costruzione di una società ecosostenibile: una presenza costante su tali argomenti, per cui il SISA è stato all’avanguardia nella richiesta di mezzi pubblici gratuiti per i giovani in formazione e non esitò a prendere parte alle proteste contro la costruzione dell’inceneritore di Giubiasco chiedendo il “Diritto al Futuro”. Una richiesta più che mai attuale, che alla luce dei fatti giapponesi va definitivamente posta tra le priorità del mondo politico.

Janosch Schnider

Coordinatore SISA

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