Il cambio del nome del “Festival Internazionale del Film di Locarno” in “Locarno Festival” è passato talmente in sordina che anche chi scrive ci ha messo un po’ ad accorgersene. Nel settantesimo anno della rassegna cinematografica locarnese assistiamo a una svolta significativa,
Continua“Noticiero ICAIC latinoamericano” per 1490 settimane tra il giugno 1960 e il luglio 1990, una strepitosa storia di Cuba e del mondo visto dall’Avana è stata raccontata nei cinegiornali cubani realizzati sotto la direzione del grande regista Santiago Alvarez. Sogni e speranze,
Continua“La donna partita”, toccante film sociale in una superba fotografia in bianco e nero di Lav Diaz ha meritatamente vinto il Leone d’Oro di Venezia 73. È una pellicola di solo quattro ore, rispetto alle otto dei precedenti film dell’autore, varrebbe la
ContinuaAmbiguo, ma ricco di spunti interessanti: così potremmo descrivere “300 miles” di Orwa al Mokdad, pellicola che ha portato al Festival del Film di Locarno un tema scottante e di strettissima attualità della politica internazionale, quello del conflitto in Siria. Se da
ContinuaLa 69esima edizione del Festival del Film di Locarno è stata come sempre ricca di opere, a volte interessanti, in molti casi deludenti, ma sempre capaci di stimolare il confronto. Riuscita, sorprendente, surreale, divertente, è l’intelligente commedia presentata dalla tedesco-argentina Nele Wohlatz,
ContinuaAgosto 2016: la PardoWay è morta. Parlando con i frequentatori abituali del Festival Internazionale del Film di Locarno, in molti non si ricordano nemmeno della sua esistenza. Per chi non sapesse di cosa si stia parlando, PardoWay era il nome dato al corollario di locali pubblici ufficialmente affiliati alla
ContinuaAmbientato a Newcastle, il film di Ken Loach proiettato giovedì sera in Piazza Grande, già vincitore della Palma d’Oro a Cannes, è un grido contro il lungo e costante declino delle condizioni di vita in Europa, mostrando un Welfare state incapace di
Continua“Verteidigt euch!” (“Difendetevi!”): è con queste parole, pronunciate da un lapidario Jürgen Frohriep nei panni del capitano Manfred Van Der Lohe, che dalle immagini di “Weisses Blut” (Repubblica Democratica Tedesca, 1959) giunge a noi il grave quanto attuale appello a mobilitarsi contro
ContinuaSinistra.ch dà spazio a due commenti di “Jean Ziegler, l’optimisme de la volonté” – uno di Alberto Togni, l’altro di Lea Ferrari. Crediamo che, pur partendo da prospettive diverse, essi si completino. «Per me non si trattava di srotolare il tappeto rosso
ContinuaIspirato a L’étranger di Albert Camus, The Sun, the Sun Blinded Me ci porta nella Polonia odierna riprendendo un classico letterario in cui le contraddizioni dell’esistenza e della politica colonialista si intrecciano alla morale religiosa, riflettendo al contempo attorno alle attuali dinamiche
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